• n. 39 del 2 giugno 2019

    Signore,

    oggi scopriamo il tuo amore per noi:

    lo vediamo nei nostri genitori,

    parenti, amici, nella comunità

    e in tutti coloro che prendono parte

    a questo nostro punto di arrivo e nuova partenza.

    Ritroviamo il tuo Amore in noi stessi,

    nella nostra scelta di vita.

    Donaci la capacità di essere testimoni del tuo amore

    anche quando non è la strada più semplice o scontata.

    Attraverso la comunità e la famiglia,

    sostieni i nostri passi e guidali affinché possiamo,

    oltre che ricevere, anche donare.

  • n. 38 del 26 maggio 2019

    Canto di Miriàm

    Di chi è questo figlio perfetto,

    chiederanno guardandolo in viso,

    di chi è questo seme sospetto,

    la paternità del tuo sorriso?

    E’ solamente mio, è solamente mio,

    di nessun’altra carne, è solamente mio.

    E’ solamente mio  , è solamente mio,

    finchè dura la notte è solamente mio.

    Chi è questo figlio cometa?

    Chi è questo mio clandestino?

    Spillato da fonte segreta,

    venuto al travaso del vino?

    E’ solamente Mio, è solamente Mio,

    il suo nome stanotte è Solamente Mio.

  • n. 37 del 19 maggio 2019

    "Ecco la tenda di Dio con gli uomini"

    Eccola!

    Ad ogni festa di Primavera

    la nostra tenda ci attende.

    Siamo in cammino Signore!

    La comunità viene verso la luce della Tua Gloria.

    Qui, a Campalto,

    una piccola sosta per riposare, festeggiare, gioire e ringraziare.

    Questo è il momento nel quale riscoprirsi comunità.

    La tenda a cui oggi diamo vita, sia sempre nuova,

    più grande e più misericordiosa,

    a segno di un popolo, "Il popolo di Dio".

    Valentina

     

  • n. 36 de 12 maggio 2019

    Signore, oggi i nostri figli

    ti incontreranno per la prima volta

    nel pane e nel vino.

    In questi anni ti hanno conosciuto piano piano,

    hanno imparato chi sei,

    disegnando, chiacchierando e condividendo pensieri,

    e hanno scoperto quanto li ami.

    Noi genitori li accompagniamo e sosteniamo  giorno dopo giorno.

    Aiutaci a non dimenticare l’emozione forte

    che ci pervade nel giorno della loro prima comunione.

    Sostienici nella tua immensa misericordia,

    ricordandoci che comunione significa “spezzare il pane insieme”

  • n. 35 del 5 maggio 2019

    Signore,

    quasi tre anni fa

    abbiamo incominciato il percorso

    che oggi porta questi bimbi ad incontrarti per la prima volta

    nel pane che hai spezzato per noi.

    Eravamo impreparate, indecise.

    Soprattutto ci sentivamo inadeguate,

    eppure tu, ci hai guidato e domenica dopo domenica,

    le tue parole sono entrate nei loro cuori.

    Aiutali a mantenerli puri e aperti

    alle meraviglie che tu sei capace di fare.

    Preservali dal male, fortificali nella fede

    e il tuo pane sia per loro nutrimento e sostegno.

  • n. 34 del 28 aprile 2019

    O Risorto,

    oggi, mi inviti come hai fatto con l’incredulo Tommaso,

    a contemplare le ferite delle tue mani e del tuo costato.

    Le tue, sono mani che ricordo:

    guariscono accarezzando il lebbroso;

    accarezzano i bambini,

    lavano i piedi ai discepoli, e …

    Le Tue, sono mani capaci solo di azioni e proposte

    per un mondo nuovo, dove vinto l’egoismo

    domina il servizio, l’essere dono d’amore.

    Il sangue sul Tuo costato è vita, la Tua vita,

    donata per tutti e totalmente solo per amore.  

  • n. 33 del 21 aprile 2019

    Ecco, il giorno tanto atteso è giunto,

    il nostro cammino, finalmente,

    ha raggiunto la méta.

    Ti abbiamo seguito Signore per strade polverose,

    Ti abbiamo pianto sotto la Croce insanguinata,

    ci siamo disperati davanti al gelo del sepolcro,

    siamo tornati, con il cuore spezzato,

    alle nostre case,

    senza speranza ne’ futuro...

    Ma oggi un grido di gioia spazza le tenebre,

    oggi tutta la terra esulta,

    la morte é finalmente sconfitta:

    Cristo è Risorto!

    Cristo è veramente Risorto|

  • n. 32 del 14 aprile 2019

    Signore Gesù,

    oggi entri in Gerusalemme e la gente ti acclama.

    Fra qualche giorno però la stessa gente ti condannerà,

    si farà beffe di te e si dividerà le tue vesti.

    Ma Tu, per la nostra salvezza,

    ti sei umiliato sulla croce facendoti obbediente fino alla morte,

    salvandoci non con la ricchezza ma con la povertà.

    Con la Tua morte in croce

    hai aperto la strada ad un’umanità

    che rifiuta l’intolleranza, la disumanità,

    che sa assumere la cura dei più piccoli,

    dei deboli, dei poveri e degli emarginati.

  • n. 31 del 7 aprile 2019

    E’ calato il silenzio.  Sei rimasto solo tu e la donna.

    Ti alzi in piedi per esserle più vicino, occhi negli occhi e le parli.

    La chiami donna, il nome che hai usato per tua Madre.

    Ti immergi nell’unicità di quella donna, nell’intimo di quell’anima.

    “Nessuno ti ha condannata? Neanch’ io ti condanno.”

    Non scrivi più per terra, ma nel cuore di quella donna,

    la parola che scrivi è: futuro.

    Consegni quella donna al suo futuro,

    alle persone che amerà, ai sogni che farà.

    Il tuo perdono è creativo:

  • n. 30 del 31 marzo 2019

    Padre mio, lo sai che non sarò mai capace di amare come te.

     

    Giudico il figlio minore per averti abbandonato,

    ma riconosco che anch'io a volte mi dimentico di te,

    quando penso di far da sola.

     

    Non mi piace il giudizio del figlio maggiore,

    troppo rigido e invidioso del tuo amore,

    ma mi riconosco in lui quando voglio la mia giustizia e non la tua.

     

    Eppure tu ci ami tutti quanti, senza meriti.

    Ci aspetti sempre, incurante di quello che combiniamo,

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