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n. 39 del 29 maggio 2022
Tu credi in noi Signore,
la tua fiducia nell’uomo è talmente grande da spiazzarci.
Eppure non sempre siamo orgogliosi di noi stessi,
delle nostre scelte.
Ma tu spazzi via con l’amore le nostre riserve,
ti doni a noi incondizionatamente,
mantieni le promesse e ci rimani accanto per sempre.
Donaci con lo Spirito santo la forza di essere tuoi gioiosi
testimoni e saper condividere col mondo il tuo amore.
Giuliana e Angelo -
n. 38 del 22 maggio 2022
Signore,
ogni volta è una sfida accogliere gli imprevisti,
che non fanno procedere tutto liscio e perfetto come noi vorremmo.
Abbiamo capito che devono essere per noi un segnale
per ricordarci e rinnovare la nostra scelta iniziale:
metterti al centro della nostra vita,
come guida e padre buono che ci accompagna.
Oggi diciamo SI all’amore che trova dimora in Te,
che eleva la nostra capacità di amare
e amarci e genera frutti anche fuori stagione!
È un donare tutto il possibile, sempre! -
n. 37 del 15 maggio 2022
“Se tacete, tacete per amore.
Se parlate, parlate per amore.
Se correggete, correggete per amore.
Se perdonate, perdonate per amore.
Sia sempre in voi la radice dell’amore,
perché solo da questa radice
può scaturire l’amore.
Amate, e fate ciò che volete.
L’amore nelle avversità sopporta,
nelle prosperità si modera,
nelle sofferenze è forte,
nelle opere buone è ilare,
nelle tentazioni è sicuro,
nell’ospitalità generoso,
tra i veri fratelli lieto,
tra i falsi paziente. -
n. 36 del 8 maggio 2022
Gesù,
ci stai accompagnando in questo cammino, la nostra vita.
Ci sei accanto e doni tutto te stesso per aiutarci,
perdonando se tante volte ci allontaniamo da te.
Vogliamo ringraziarti per questa prima volta
in cui mangeremo il tuo pane
e per tutte le domeniche
in cui offrendoci il tuo corpo e il tuo sangue,
potrai cambiarci dentro rendendoci tuoi discepoli.
Il gruppo del cammino eucaristico -
n. 35 del 1 maggio 2022
I discepoli erano demotivati, paurosi.
Erano passati tre anni da quado avevano lasciato famiglia e lavoro
per seguire il loro Maestro, da cui attendevano la liberazione.
Un sogno svanito con la condanna a morte in croce di Gesù
e con la visione del sepolcro vuoto.
E poi dominava la paura di subire anche loro la stessa sorte.
E ripresero con tristezza il loro mestiere di pescatori.
Gesù però non li abbandona. Li cerca, li incoraggia e si fa loro servitore
preparando per loro del pesce arrosto. -
n. 34 del 24 aprile 2022
“Mio Signore e mio Dio”.
Tommaso è stato capace di una grande testimonianza di fede
provata da incredulità, dubbi e incertezze.
Credere senza vedere è faticoso, ma il Signore è tornato apposta per lui.
Cristo Gesù, poiché mi sento “gemello” di Tommaso,
liberami dalla difficoltà di accogliere il “Vivente”,
sciogli il mio desiderio della prova razionale della Resurrezione
che non è possibile perché rappresenta un’esperienza
che non riguarda il nostro mondo, ma il mondo di Dio:
non sarebbe più fede!
“Pace a voi”, -
n. 33 del 17 aprile 2022
Signore, hai mai desiderato morire?
Sai cosa vuol dire: non farcela più,
perché il male è troppo grande, e amaro,
da renderci tanto infelici?
Dice un midrash antico che a volte
tu fai, a sera, delle nostre preghiere
un tappeto disteso nel cielo
e sopra tu pure ti prostri e preghi;
e questa sarebbe la tua preghiera:
“Di tanto male
vi chiedo perdono, uomini …”
Pensa al tuo popolo in mezzo al deserto:
“Fossimo morti per mano del Signore
in terra d’Egitto”:
per tua mano, Dio, amante della vita! -
n. 32 del 10 aprile 2022 CAMMINO
Signore, pregare davanti a te crocifisso non è facile,
ci lascia sgomenti.
Vediamo la tua sofferenza,
rischiamo di prendere sonno per la tristezza,
come i tuoi discepoli.
Pensiamo a chi ti ha ridotto così, pensiamo a chi come te è stato
umiliato e torturato da altri uomini.
Signore, a cosa è servita la tua morte?
La storia si ripete, l'orrore è davanti ai nostri occhi!
Siamo sfiduciati, impantanati nelle nostre miserie.
Non abbiamo capito niente, non c'è speranza per noi! -
n. 31 del 3 aprile 2022
“Nessuno ti ha condannata? Neanch’ io lo faccio.”
Signore, tu non condanni e neppure assolvi:
liberi il nostro futuro, cambi non il nostro passato, ma l’avvenire.
Tu sorprendi ancora una volta il nostro cuore fariseo:
non ci chiedi di confessare il nostro peccato,
non ci chiedi di espiarlo,
non ci chiedi neppure se siamo pentiti.
Vedi la nostra vita a rischio
e tanto basta a Te che sei venuto per salvare.
Il Tuo perdono è un atto creativo:
apre sentieri, ci rimette sulla strada giusta. -
n. 30 del 27 marzo 2022 - CAMMINO
Padre sono io quel figlio
che si è allontanato sbattendo la porta di casa
e che hai lasciato andare
pur sapendo che si farà del male, mentre stai a guardare
ogni giorno, instancabile, l’orizzonte aspettando che ritorni.
Sono io quel figlio
con un buco perenne allo stomaco,
con i vestiti strappati e sporchi
costretto a mendicare un qualsiasi lavoro per tirare avanti.
Sono io quel figlio
che vedi da lontano tornare più per fame che per amore
e Tu Padre gli corri incontro lo stringi tra le tue braccia,