Guardo al calvario e vedo un uomo nudo,
che si lascia inchiodare ad una croce per morire d’amore.
Un uomo con le braccia spalancate
in un abbraccio che non rinnegherà mai.
Un uomo che non chiede niente per sé
ma si preoccupa di chi gli muore a fianco,
delle sofferenze di quanti gli chiedono felicità e pane,
salvezza dalla malattia e dalla morte.
La croce è l’innesto del cielo dentro la terra,
il punto dove un amore eterno penetra nel tempo.
Da qui la commozione, lo stupore, l’innamoramento.
La suprema attrazione di Dio sta nella Croce.
So di non capire ma non è un ragionamento sottile che mi convince,
è l’eloquenza del cuore.
Qui trovo la vicinanza assoluta: di Dio a me, di me a Dio.
C F
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