Eccomi Signore, sono qui davanti a te, al pozzo della mia vita.
Tu mi aspetti, mi vieni incontro, ti siedi con me e mi vuoi parlare,
mi indichi di guardare dentro il pozzo, è profondo, buio.
In esso vedo le mie ombre. Mi chiedi “dammi da bere”, mi tendi la mano,
un incontro sconvolgente che mi aiuta a capire chi sono, a farmi delle domande,
a trovare il mio posto nel mondo. Tu hai sete e fame della mia salvezza,
perciò ti siedi al pozzo e attendi un sorso d'acqua.
Mi stai chiedendo di affidarti la sete del mio cuore,
fragilità, preoccupazioni, stati d’animo,
tutte quelle situazioni di aridità che vivo quotidianamente nella mia vita.
Sei qui davanti a me, come lo sei stato con la Samaritana,
per raccogliere tutto quello che turba il mio cuore e non mi dà pace,
che mi rende inquieta e non mi rasserena per offrirmi una possibilità nuova:
un’acqua che zampilla per la vita eterna.
Io voglio dedicare questo breve tempo a te che sei qui,
voglio incontrarti e parlare con te.
Voglio però anche ascoltare cosa hai da dirmi, cosa vuoi che io faccia per te,
come posso cambiare la mia vita e diventare migliore.
Eccomi Signore, sono qua, dammi di quest’acqua, così che io non abbia più sete
e trasforma la mia vita in sorgente d’acqua viva.
Laura A.
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