Schede primarie

LA STORIA DELLO CHALET

Cronistoria e considerazioni sul rapporto tra la Parrocchia e la Civica Culturale Pro Campalto

Come aiuto a quanti vogliono avere la propria opinione sulle vicende che ruotano attorno al ritrovo per anziani chiamato “Chalet”, pubblichiamo uno sguardo storico sul rapporto tra Civica Cultura Pro Campalto e Parrocchia. Potrebbe risultare noiosa una lettura di quanto accaduto “ieri”, ma assolutamente necessaria per comprendere quanto sta accadendo “oggi” e per correggere giudizi affrettati che spesso nascono dall’ignoranza della vicenda.

La storia della Civica Cultura Pro Campalto (CCPC) inizia nel 1964 quando un gruppo di parrocchiani decide di organizzarsi per sostenere economicamente il progetto di costruzione dei nuovi edifici parrocchiali (l’attuale chiesa di san Benedetto, il patronato e la casa canonica), visto che san Martino era diventata troppo piccola rispetto alla crescita del quartiere. Si organizza così una raccolta fondi, girando in modo sistematico per le case della parrocchia.  

Il 30 settembre 1967, il Patriarca Urbani consacra il nuovo edificio di culto e le opere parrocchiali annesse.

Una parte di quel gruppo di volontari, concluso questo progetto, visto il buon affiatamento venutosi a creare, decide di continuare a ritrovarsi e a lavorare assieme, soprattutto per dare vita a degli eventi legati alla vita del paese e della parrocchia. Dopo alcuni mesi di riunioni dedicate a capire cosa si potesse fare e come organizzarsi, il 30 gennaio 1968 viene approvata la stesura di un primo Statuto. Nasce così la Civica Culturale Pro Campalto (CCPC).

Dopo questo primo statuto, il 1 gennaio 1969 ne viene approvato un secondo, soprattutto per normare gli aspetti legali dell’associazione. Essendo la CCPC una realtà parrocchiale, come sede viene fissata la sala Teatro del patronato appena costruito.

Il quartiere di Campalto è in forte espansione per l’arrivo di nuova popolazione, e la parrocchia ha sempre più bisogno di spazi e nuove strutture. Nel 1970 la parrocchia decide di vendere l’area edificabile che si affaccia su via Tiburtina (ancora non esistente e che verrà aperta nel 1971) e con rogito del 29 febbraio 1972 acquista l’area denominata “Battistella”, cioè i terreni agricoli che si trovano dietro al patronato, con l’intento di sviluppare un centro sportivo parrocchiale.

Anche la CCPC negli stessi anni, cresce, sia come numero di soci sia come attività messe in cantiere. Il 30 settembre 1971 è approvato un terzo e definitivo Statuto, grazie al quale l’associazione pur rimanendo legata alla parrocchia, (il parroco nello Statuto viene nominato primo socio onorario e partecipa di diritto al Direttivo) decide di animare non tanto le attività della parrocchia, ma la vita del quartiere.

Sono anni in cui la parrocchia è chiamata a dare una forte risposta alla domanda di partecipazione, di catechesi e attività e nel 1979 chiede alla CCPC di lasciare liberi gli spazi del Patronato per poterli destinare esclusivamente alle attività pastorali. Nel contempo, la parrocchia concede alla CCPC alcuni spazi dietro al cinema Belvedere presso l’asilo parrocchiale, vicino alla chiesa di san Martino, e contemporaneamente le due realtà decidono di lavorare al “progetto Battistella” per poter dare una nuova sede dell’associazione, da costruire nel terreno acquisito dalla parrocchia.

Il 6 ottobre 1983 viene acquistato nel Comune di Majano, un prefabbricato che era servito per ospitare gli sfollati del terremoto del Friuli. Il giorno 8 dicembre 1983 con la celebrazione di una messa presieduta dal Patriarca di Venezia, avviene la cerimonia di inaugurazione del prefabbricato come nuova sede della CCPC.

Ormai la CCPC è una nuova realtà, con una sede propria e molte iniziative. Si intravede allora, l’esigenza di redigere una convenzione per regolare i rapporti tra la Parrocchia e la CCPC, non tanto nelle finalità da perseguire, perché è ancora una realtà legata alla parrocchia, ma nell’uso degli spazi. Nella stesura di questa convenzione, su esplicita richiesta della Curia Patriarcale, viene inserita la norma che i beni e le strutture siano dati in uso alla CCPC, ma rimangano di proprietà della parrocchia.

Nell’ottobre del 1988, a causa dei troppi impegni, la CCPC rinuncia alla gestione del Centro Sportivo Parrocchiale per potersi concentrare sulle attività che ruotano attorno allo Chalet, visto che dal 1984 è stato aperto un punto di ristoro interno e che nel 1986 sono stati costruiti due campi da bocce. La parrocchia, da questo momento, gestirà direttamente il Centro Sportivo Parrocchiale, il cui responsabile, siederà anch’esso nel Direttivo della CCPC, come membro permanente dove già era presente il parroco.

Nel giugno del 1992, la CCPC per varie vicissitudini, rinuncia ad organizzare la sagra che si teneva in luglio, in occasione della festa del patrono della parrocchia San Benedetto, continuando ad organizzare il Carnevale Campaltino.

Nel 1991, la CCPC acquista un capannone per poter dare una copertura ai campi da bocce. Tale copertura è resa possibile da un telone che viene sistemato in caso di brutto tempo sulla struttura. Nel 2005 la CCPC elimina il telone e lo sostitusce in modo permanente con una copertura fatta con la posa di pannelli.

La parrocchia e l’associazione sviluppano le proprie attività in modo indipendente e autonomo in uno stile collaborazione ed integrazione.

Facciamo un salto nella nostra cronistoria e arriviamo al 2008. Muore Giuseppe Checchin, storico presidente della CCPC, leder carismatico e anima dell’associazione. Questo evento, legato al mancato cambio generazionale del Direttivo, apre un periodo delicato per l’associazione, dove si alternano vari presidenti, tra cui Ivano Franchin, per lunghissimi anni vice presidente di Giuseppe Checchin.

Un secondo evento delicato per l’associazione, è rappresentato dalla pandemia da Sars-Covid. Anche le attività dello Chalet, come molte altre attività di questo tipo, dal febbraio del 2020 si sono completamente fermate.

Con la ripresa delle attività data dall’annullamento della zona rossa e delle restrizioni, la parrocchia, attraverso il Consiglio degli Affari Economici, in data 1 febbraio 2021, convoca il presidente della CCPC, per conoscere le intenzioni dell’associazione sul proprio futuro.

In quell’incontro, il Presidente presenta un quadro molto scuro, segnato da difficoltà economiche e da scarso coinvolgimento di persone nel guidare la vita dell’associazione, perché nel frattempo molte persone del Direttivo avevano lasciato. Per tutte queste considerazioni, il presidente vede problematico il futuro della CCPC. L’incontro finisce con la dichiarazione di volontà da parte del Presidente della CCPC di avviare un confronto interno all’associazione e poi informare la parrocchia sulle proprie intenzioni.

Trascorsi più due mesi, non ricevendo nessuna notizia, e non vedendo nessuna attività, la Parrocchia prende ancora l’iniziativa e il 28 aprile 2021 comunica alla CCPC, l’intenzione di non voler rinnovare la convenzione in atto per gestire direttamente lo Chalet e dare continuità all’esperienza.

A questa comunicazione, la parrocchia non ottiene nessuna risposta, ed in modo sorprendente, si viene a conoscenza di una pubblica convocazione, in data 17 giugno 2021, di un’assemblea dei soci della CCPC. A questa assemblea, pur non avendo ricevuto l’invito anche se socio, partecipa il parroco, che fa notare come non possa essere definita di soci tale assemblea, in quanto sono presenti persone che socie non sono. Non è quindi un’assemblea di soci, ma un’assemblea cittadina. Legittima, ma non valida secondo Statuto per stabilire qualcosa che riguardi la vita dell’associazione. L’assemblea si scioglie senza nessuna decisione.

Il 22 giugno 2021 viene convocata una seconda assemblea, nella quale le persone presenti annunciano l’intenzione di voler continuare le attività della CCPC. Durante tale assemblea, però, il Presidente in carica si dimette perché non vede prospettive future e neanche la copertura finanziaria per poter proseguire le attività della CCPC. Inoltre sempre durante l’assemblea, si viene a sapere che ci sono persone da poco iscritte, che si candidano come membri del Direttivo. In quella medesima assemblea viene anche eletto nuovo Presidente, proprio una di queste persone appena iscritte. Mentre il parroco fa presente la stranezza di questo modo di agire, la parrocchia viene a conoscenza che in modo unilaterale è stato cambiato lo Statuto della CCPC e che la parrocchia non fa più parte del Direttivo. Dopo oltre cinquant’anni, di fatto, finisce il rapporto tra parrocchia e CCPC, e non certamente per scelta della parrocchia.

Il 23 settembre 2021, il nuovo Presidente della CCPC, si presenta al Consiglio degli Affari Economici della parrocchia, e ci si accorda per una nuova convenzione tra associazione e parrocchia.

Da parte della parrocchia c’è la presa di coscienza che formalmente si chiude un capitolo di storia iniziato nel 1968. Questa realtà si chiama ancora Civica Culturale Pro Campalto, ma di fatto è un'altra cosa, sicuramente non è più una realtà parrocchiale. Il Direttivo stesso si definisce come CCPC 2.0.

Il 9 maggio 2022, su iniziativa della CCPC, viene presentato al Consiglio per gli Affari Economici della parrocchia, un progetto per la riqualificazione del campo da bocce annesso allo Chalet. Si intende eliminare le due piste da gioco e si vuole creare una zona a disposizione di quanti vogliano organizzare eventi e feste. La Parrocchia prima di dare il nulla osta, si riserva di fare le indagini tecniche del caso e ricercare le necessarie autorizzazioni urbanistiche.

Nel corso di queste indagini presso il Catasto, che la parrocchia ha affidato ad un architetto, si scopre che la tensostruttura di copertura del campo da bocce, sotto la quale la CCPC vuole fare l’intervento, risulta non a norma, perché è stata accatasta come copertura a carattere temporaneo e non permanente come è attualmente. Inoltre nel tempo sono state aggiunte delle parti alla copertura non previste nel progetto originale senza nessuna licenza edilizia. Di fatto un abuso.

Il 13 luglio 2022 la parrocchia convoca la CCPC presentando le irregolarità trovate. Per poter proseguire l’intervento previsto di riqualificazione, si rende necessario sanare l’abuso della copertura e questo rende molto più costoso tutto il progetto.

Per sostenere la spesa economica, la CCPC chiede alla parrocchia di non pagare più l’affitto annuale per diversi anni come ammortamento.

Alla fine di quell’incontro, considerando che la CCPC non è più una realtà parrocchiale e che si vogliono cambiare le condizioni economiche della Convenzione con la parrocchia, si decide di mettere fine allora alla collaborazione a partire dal 31 dicembre 2022.

Il 25 agosto 2022, il presidente della CCPC scrive una lettera alla parrocchia chiedendo delle spiegazioni per le decisioni assunte. A questa lettera la parrocchia risponde in data 5 settembre 2022, ribadendo quanto già detto nell’ultimo incontro e sottolineando come non siano mai arrivate al Consiglio degli Affari Economici Parrocchiale, delle controindicazioni tecniche da parte della CCPC sulla situazione di abuso del campo da bocce e quindi si conferma la decisione presa.

Il 9 novembre la CCPC, attraverso una lettera pubblica accusa la parrocchia di non dialogo e di aver preso una decisione incomprensibile che non tiene conto della storia della CCPC, mettendo in cattiva luce la parrocchia senza citare la lettera di risposta inviata dalla parrocchia.

Con queste righe si è cercato di ricostruire la storia e la verità dei fatti, attraverso i documenti dell’archivio parrocchiale e la testimonianza dei membri del vecchio Direttivo.

Si può non essere d’accordo con la decisione presa, ma bisogna essere leali nel raccontare le cose come effettivamente sono.

Come dimostrato, più volte la parrocchia ha preso l’iniziativa per conoscere la realtà dei fatti, e non è corretto affermare che si è mossa in modo irrispettoso e incomprensibile.

Come documentato, non è la parrocchia ad aver dimenticato la storia, ma è l’attuale dirigenza che ha preso un'altra strada. Liberi di farlo, ma anche di portarne le conseguenze senza mai negare la dignità e l’onore di non la pensa come te.

 

Allegati
gravatar

0 Comments