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Celebrare la quinta Domenica nelle case

PRESENTAZIONE

Provo ad immaginare le situazioni più diverse di chi, anche in questa quinta domenica di
quaresima, si ritrova a celebrare in casa la domenica. Qualcuno sarà in famiglia, attorno
ad un tavolo, con una candela accesa. Altri si ritroveranno collegati via internet con amici,
con altre famiglie. Qualcuno si ritroverà solo, seduto o seduta sulla sua poltrona,
pensando a tutti coloro che gli mancano.
Ma tutti dobbiamo pensarci radunati insieme, tutti nella stessa barca come ci ha ricordato
papa Francesco. Nei momenti di difficoltà, quando dobbiamo affrontare situazioni più
grandi di noi, sentiamo che ci serve una presenza amica, qualcuno che con noi affronti il
male, ci accompagni nella distretta.
In questa comunità di amici, che accorre nella casa di ciascuno di noi come in quella di
Marta e Maria alla morte del fratello Lazzaro, noi attendiamo Gesù è lui l’amico e il
compagno che ci tiene insieme, è lui che vogliamo accogliere nelle nostre case.
Speriamo, desideriamo, chiediamo con insistenza, quasi ci verrebbe da dire che
“pretendiamo” che venga Gesù e non ci lasci soli non ci “abbandoni nella tentazione”.
Il nostro non è solo un trovarsi insieme tra semplici amici un collegamento con una rete
virtuale di “followers” – seguaci – ma il radunarsi di discepoli nel nome di Gesù in
obbedienza al suo comando “fate questo in memoria di me”.
Possiamo credere ed essere certi delle sue parole “Perché dove sono due o tre riuniti nel
mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt18,20).
Per questo ti invochiamo “Vieni Signore in mezzo a noi”. Oggi non è facile la nostra
preghiera Signore. È più un grido accorato di aiuto: “O Dio vieni a salvarci, Signore vieni
presto in mio aiuto”. Siamo in pericolo la morte ci accerchia, e tu dove sei Signore?
Ecco quello che dobbiamo dirti, ecco il grido della nostra preghiera di oggi.
E non è solo il nostro è quello di tutta l’umanità che sembra impotente di fronte al dilagare
del male. Noi preghiamo ed eleviamo a Dio il nostro grido per tutti.
Anche per coloro che non ti pregano, che non ti conoscono, che non sperano più in te, per i
quali tu sei assente o addirittura un temibile avversario.
Per questo è un grido potente quello che vorremmo elevare, è una richiesta di aiuto che
non può attendere “ascolta Signore la nostra voce presta orecchio al grido del tuo popolo”.
don Massimo

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