Presentazione
Pentecoste è festa di apertura, di gioia per il grano nuovo, di porte spalancate, di
confini abbattuti, di lingue diverse che s’incrociano e si comprendono.
Celebrare la festa di Pentecoste in questo nostro tempo appare un controsenso: ma
nel tempo della pandemia ancora in atto la proposta di questa veglia desidera essere
un aiuto per accogliere il dono dello Spirito.
Non ho respiro, aiutatemi!
Una richiesta pronunciata molte volte in questi giorni, anche in queste ultime ore,
da un uomo sdraiato per terra, sotto il ginocchio della polizia.
Ma tutti siamo senza fiato.
L’Italia è senza respiro.
La chiesa ha il respiro corto, spezzato dal fare le cose per abitudine, e dalle divisoni.
Lo Spirito è soffio di vita sul dolore, sulle paure e sulle angustie di questi giorni
pesanti, apre speranza di ricominciare, di cambiamenti possibili nella pace per
l’umanità intera a cui in questo tempo ci siamo sentiti legati in modo particolare.
Questa traccia è stata preparata insieme da un gruppo ecumenico e vorrebbe
accompagnare a vivere insieme questa festa componendo un mosaico inedito, di
differenze e armonie.
All’inizio il gesto del respirare insieme ad un breve canone di Taizé e all’invocazione
sono segno della nostra attesa, della disponibilità al darsi dello Spirito,
amore riversato nei cuori.
L’ascolto della Parola guida a far memoria delle antiche profezie. Dio, da sempre ha
promesse di bene per noi, perché è il Dio amante della vita: una nuova creazione ha
inizio.
Il gesto del bacio scambiato nel soffio e la professione del Credo ci accompagnano a
ridire la gioia del dono del Consolatore che ci rende familiari di Dio, figlie e figli
aperti all’ospitalità.
A conclusione l’invocazione ‘Vieni santo Spirito’, il segno della pace, la preghiera del
Padre nostro conducono ad accogliere quanto lo Spirito suscita nell’intimo, lui il
grande suggeritore, per coltivare compassione per l’umanità ferita, compiere scelte
di riconciliazione, aprire percorsi di giustizia e custodia della terra.
Il semplice canto che richiama il sogno ecumenico di Taizé e ritma la veglia è motivo
di cura delle ferite di questo tempo difficile, preghiera di invocazione e affidamento
e ci richiama ad essere parabola di comunione.
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