Oggi, Signore, le Tue parole sono particolarmente dure e provocanti.
Mi riconosco nei discepoli che, rifiutati,
vorrebbero punire vendicarsi
e che Tu invece rimproveri.
Mi riconosco nei tre discepoli di cui parli nella parabola:
mi inviti a seguirti e di non preoccuparmi a progettare il futuro,
io che invece della mia vita voglio controllare tutto.
Mi inviti a fidarmi, ad affidarmi a Te.
Mi dici “seguimi” ma io rimango legato al passato,
non so rinunciare alle cose, ai beni effimeri
e ai rapporti instaurati che danno tranquillità e sicurezza.
La Tua Parola mi obbliga a riflettere,
avverto la fatica e il dolore della mia miseria umana
specie quando Ti abbandono e mi allontano da Te,
Ti prego, fammi destinatario del Tuo sguardo che sempre
mi fa sentire accolto, compreso e amato
e che ancora mi dice “Seguimi”. Amen.
Rino
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