Cristo Gesù, Maestro,
Ti ho seguito in quel luogo deserto sulle rive del lago di Galilea,
affascinato dalla tua parola;
giunta la sera, avevo fame, ma non ho voluto staccarmi da Te.
Ti ho visto alzare gli occhi al cielo,
benedire quei cinque pani e due pesci
e condividerli con la moltitudine che ti seguiva:
tutti, nessuno escluso, hanno mangiato a sazietà.
Hai ripetuto lo stesso gesto il Giovedì Santo,
ma in quell’occasione non ti sei limitato ad offrire solo il pane,
hai offerto Te Stesso:
“spezza il pane, rende grazie e lo distribuisce ai suoi”: “Questo è il mio Corpo”.
Ti sei fatto cibo per noi
con un atto gratuito di estremo amore, senza riserve.
Rendimi degno di questo Dono, fonte e culmine di vita.
Concedimi di essere un “invitato alle cena del Signore”
per accogliere nella semplicità del Pane e del Vino, il tuo Corpo e il Tuo Sangue
con la stessa commozione di quella sera
che ho condiviso cinque pani e due pesci con cinquemila persone. Francesco
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