O Risorto,
oggi, mi inviti come hai fatto con l’incredulo Tommaso,
a contemplare le ferite delle tue mani e del tuo costato.
Le tue, sono mani che ricordo:
guariscono accarezzando il lebbroso;
accarezzano i bambini,
lavano i piedi ai discepoli, e …
Le Tue, sono mani capaci solo di azioni e proposte
per un mondo nuovo, dove vinto l’egoismo
domina il servizio, l’essere dono d’amore.
Il sangue sul Tuo costato è vita, la Tua vita,
donata per tutti e totalmente solo per amore.
L’acqua è la vita nuova, quella nello Spirito che ci hai donato,
e instancabile continui a “soffiarci” dentro.
Sì, accostandomi al Pane Eucaristico, che oggi Tu sei,
contemplerò e toccherò ancora le Tue ferite,
il Tuo corpo, che continui a donare,
alimento vitale per la mia vita.
O Risorto, stammi sempre innanzi, donami la Tua luce,
aiutami a riconoscerti come “mio Signore e mio Dio”.
Solo così uscendo di chiesa, portandoti nel cuore,
saprò con il tuo aiuto stare nel mondo
e da misero discepolo continuare la tua opera,
mostrando le tue mani con le mie mani. Rino
0 Comments