“Cosa stai cercando”,
sono le prime parole che il Maestro,
rivolge a chi vuol seguirlo.
È una domanda
che interpella il mio cuore,
avverto una profonda inquietudine.
Rimanda ai miei perché,
allo scorrere della mia vita.
Comprendo che il materiale non appaga, di cercare altro,
qualcosa che forse non riesco a definire,
ma che permetta però
di dare una risposta,
al senso del mio esistere.
Mi accorgo di essere confuso
e ad oggi discepolo di molti maestri.
Rabbì, se solo Tu ti fermassi
e prendessi dimora con me,
come hai fatto a suo tempo con Zaccheo,
sono certo, non solo il nome
ma l’uomo che sono cambierebbe.
Fa che invitato al banchetto di nozze,
dove l’Agnello di Dio si offre,
oggi e sempre risuoni in me “cosa cerchi”.
L’Eucarestia sia per me
un rinnovato invito alla tua chiamata,
e diventi con il tuo aiuto,
la mia risposta consapevole e responsabile
a voler unire la mia vita alla Tua.
Ti seguirò durante il cammino
di questo anno liturgico,
riascolterò con attenzione la tua parola,
ti riaprirò il mio cuore,
ma ti prego stammi accanto,
guardami, dimora in me e vivrò allora
da tuo discepolo. Amen.
Rino
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