ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Lo stesso grande angelo, colui che già una volta
l’annuncio della nascita le aveva consegnato,
era là, in attesa che levasse a lui lo sguardo,
e disse: “E’ tempo ora che tu appaia”.
Ed ella ebbe timore, come allora, e ancora
si mostrò l’ancella, che nell’intimo annuisce.
Ma lui la illuminava: infinitamente avvicinandosi,
fu come se svanisse nel suo volto -
e comandò agli apostoli, in luoghi lontani già dispersi,
di ritrovarsi nella casa presso il pendio, la casa della Cena.
Colmi giunsero di affanno,
ed entrarono turbati: giaceva, là
sul povero giaciglio, lei - la donna misteriosamente
immersa nel declino e nella scelta,
intatta, come in nulla mai coinvolti,
e nel canto d’angeli era assorta.
Ora li vide tutti, ognuno dietro il proprio lume,
in attesa, si volse lei dalla pienezza
delle voci e ancora regalò di cuore
le due vesti che possedeva,
e levò il viso verso l’uno, verso l’altro …
(Oh sorgente di torrenti indicibili di lacrime),
Ma nella sua debolezza si distese
e i cieli su Jerusalem così vicino
attrasse, che uscendo la sua anima nell’alto
solo di poco ebbe da protendersi:
Egli che di lei tutto sapeva, la sollevò
nella divina natura che già gli apparteneva.
RAINER MARIA RILKE, Vita di Maria, p.p.50-53
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