Ti autodefinisci così Signore.
Tu il primo Ti fai ultimo.
Ti presenti a noi non come padrone dell'universo,
non come il Re dei Re, ma come servo di tutti, come mio servitore.
Come sarebbe l'umanità se ognuno di noi
avesse verso l'altro la Tua premura umile e fattiva?
Se ognuno di noi si inchinasse non davanti al potente, ma all'ultimo?
Se vogliamo realizzare la Tua parola secondo il tenore del Vangelo più antico,
quando dobbiamo scegliere chi deve stare al primo posto,
dovremo riconoscere colui che serve tutti, che sa stare anche all'ultimo posto,
senza sogni o tentativi di potere,
senza ricerca di successo per sé,
senza essere prepotente con gli altri.
Tu ci chiedi non una passione spenta, ma una passione convertita.
Chi vuole essere grande, sia servitore.
Nessuno può essere un servo buono come Te, Gesù.
Vogliamo essere servitori di ogni frammento di vita.
A Te chiediamo il coraggio di essere in ogni circostanza i servi degli altri.
C.F.
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