Se fosse tuo figlio
29 giugno 2018
Dedicata ai 100 morti in mare, morti affogati in attesa di una nave che li salvasse
Se fosse tuo figlio riempiresti il mare
di navi di qualsiasi bandiera.
Vorresti che tutte insieme a milioni
facessero da ponte per farlo passare.
Premuroso, non lo lasceresti mai da solo
faresti ombra per non far bruciare i suoi occhi,
lo copriresti per non farlo bagnare dagli schizzi d’acqua salata.
Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,
uccideresti il pescatore che non presta la barca,
urleresti per chiedere aiuto,
busseresti alle porte dei governi per rivendicare la vita.
Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
odieresti il mondo, odieresti i porti pieni di navi attraccate.
Odieresti chi le tiene ferme e lontane da chi,
nel frattempo sostituisce le urla con acqua di mare.
Se fosse tuo figlio li chiameresti vigliacchi disumani,
gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti vorresti spaccargli la faccia,
annegarli tutti nello stesso mare.
Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa
non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Puoi dormire tranquillo
E sopratutto sicuro. Non è tuo figlio.
E’ solo un figlio dell’umanità perduta,
dell’umanità sporca, che non fa rumore.
Non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Dormi tranquillo, certamente non è il tuo.
Sergio Guttilla
in “www.viandanti.org” del 5 luglio
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