• n. 34 del 24 aprile 2022

    “Mio Signore e mio Dio”. 
    Tommaso è stato capace di una grande testimonianza di fede 
    provata da incredulità, dubbi e incertezze. 
    Credere senza vedere è faticoso, ma il Signore è tornato apposta per lui.
    Cristo Gesù, poiché mi sento “gemello” di Tommaso, 
    liberami dalla difficoltà di accogliere il “Vivente”, 
    sciogli il mio desiderio della prova razionale della Resurrezione 
    che non è possibile perché rappresenta un’esperienza 
    che non riguarda il nostro mondo, ma il mondo di Dio: 
    non sarebbe più fede!
    “Pace a voi”, 

  • BUONA PASQUA!

    UN TAPPETO DI PREGHIERE E IL GIARDINO APERTO

  • n. 33 del 17 aprile 2022

    Signore, hai mai desiderato morire?
    Sai cosa vuol dire: non farcela più,
    perché il male è troppo grande, e amaro,
    da renderci tanto infelici?
    Dice un midrash antico che a volte
    tu fai, a sera, delle nostre preghiere
    un tappeto disteso nel cielo
    e sopra tu pure ti prostri e preghi;
    e questa sarebbe la tua preghiera:
    “Di tanto male 
    vi chiedo perdono, uomini …”
    Pensa al tuo popolo in mezzo al deserto:
    “Fossimo morti per mano del Signore
    in terra d’Egitto”: 
    per tua mano, Dio, amante della vita!

  • n. 32 del 10 aprile 2022 CAMMINO

    Signore, pregare davanti a te crocifisso non è facile, 
    ci lascia sgomenti. 
    Vediamo la tua sofferenza, 
    rischiamo di prendere sonno per la tristezza,
    come i tuoi discepoli. 
    Pensiamo a chi ti ha ridotto così, pensiamo a chi come te è stato 
    umiliato e torturato da altri uomini. 
    Signore, a cosa è servita la tua morte? 
    La storia si ripete, l'orrore è davanti ai nostri occhi! 
    Siamo sfiduciati, impantanati nelle nostre miserie. 
    Non abbiamo capito niente, non c'è speranza per noi! 

  • n. 31 del 3 aprile 2022

    “Nessuno ti ha condannata? Neanch’ io lo faccio.”
    Signore, tu non condanni e neppure assolvi:
    liberi il nostro futuro, cambi non il nostro passato, ma l’avvenire.
    Tu sorprendi ancora una volta il nostro cuore fariseo:
    non ci chiedi di confessare il nostro peccato,
    non ci chiedi di espiarlo,
    non ci chiedi neppure se siamo pentiti.
    Vedi la nostra vita a rischio
    e tanto basta a Te che sei venuto per salvare.
    Il Tuo perdono è un atto creativo:
    apre sentieri, ci rimette sulla strada giusta.

  • n. 30 del 27 marzo 2022 - CAMMINO

    Padre sono io quel figlio
    che si è allontanato sbattendo la porta di casa 
    e che hai lasciato andare
    pur sapendo che si farà del male, mentre stai a guardare 
    ogni giorno, instancabile, l’orizzonte aspettando che ritorni.
    Sono io quel figlio 
    con un buco perenne allo stomaco, 
    con i vestiti strappati e sporchi
    costretto a mendicare un qualsiasi lavoro per tirare avanti.
    Sono io quel figlio
    che vedi da lontano tornare più per fame che per amore
    e Tu Padre gli corri incontro lo stringi tra le tue braccia, 

  • EMERGENZA UCRAINA

    Chi volesse contribuire lo può fare con un versamento alla caritas diocesana: IBAN IT53W0503402070000000004637 BIC/ Banca B.P.M. – Filiale 709 Venezia
    Codice IBAN SWIFT BAPPIT21709 CAUSALE: “Emergenza Ucraina”.

  • n. 29 del 20 marzo 2022

    Già si avvertono nell’aria i primi fremiti,
    i primi palpiti del risveglio e domani sarà primavera.
    Allora il mondo, ancora una volta, resusciterà con il suo carico di luce,
    di colori, di suoni, e di mille profumi.
    Io Ti chiedo, o Signore, di far rinascere
    nel mio cuore, come mai prima d’ora,
    una primavera rivestita di un’autentica
    carità cristiana, di misericordia, di fratellanza,
    ma, soprattutto, di un amore sconfinato
    da spartire con chi ha bisogno di una
    carezza sincera, con chi piange in solitudine,

  • n. 28 del 13 marzo 2022

    In questi giorni di umana follia
    è difficile non avere paura.
    Le decisioni di pochi,
    ossessionati da una inestinguibile sete di potere e di ricchezza,
    fanno ricadere le loro conseguenze sulla vita di tutti,
    soprattutto dei più fragili.
    Ci sentiamo sempre più soli, inermi, abbandonati.
    Come possiamo, Signore, uscire da queste tenebre;
    come possiamo, noi miseri granelli di polvere,
    abbandonare questo deserto
    e ritrovare in questo mondo sconvolto pace e serenità?
    Nella tua Parola e nella nostra umile preghiera

  • UN PROGETTO PARTECIPATO PER QUESTA QUARESIMA

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